Strage di Acca Larenzia

Strage di Acca Larenzia
attentato
TipoAgguato con armi da fuoco
Data7 gennaio 1978
18:20 – 22:00
LuogoRoma
StatoBandiera dell'Italia Italia
ObiettivoGiovani del Fronte della Gioventù
ResponsabiliMilitanti di estrema sinistra
MotivazioneOmicidio a scopo politico
Conseguenze
Morti3
Feriti1

Strage di Acca Larenzia è la denominazione giornalistica[1] del pluriomicidio a sfondo politico avvenuto a Roma il 7 gennaio 1978, per opera di un gruppo armato afferente alla estrema sinistra, nel quale furono uccisi due giovani appartenenti al Fronte della Gioventù, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, assassinati davanti alla sede del Movimento Sociale Italiano in via Acca Larenzia, nel quartiere Tuscolano.

A tali fatti è strettamente legata la morte di un terzo attivista della destra sociale, Stefano Recchioni, ucciso qualche ora dopo negli scontri con le forze dell'ordine avvenuti durante una manifestazione di protesta organizzata sul luogo stesso dell'agguato.

L'agguato, rivendicato dai Nuclei armati per il contropotere territoriale, contribuì a una degenerazione della violenza politica e dell'odio ideologico tra le opposte fazioni estremiste negli anni di piombo, oltre che al mantenimento di uno stato di tensione caratteristico della Prima Repubblica.

  1. ^ L'accaduto non è stato qualificato come reato di strage: art. 422 Codice Penale della Repubblica Italiana.

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